Antonio Marras: Sardegna e arte

L’amore per l’arte e per la terra sarda: questi sono i due fili conduttori del lavoro di Antonio Marras, stilista (o meglio createur, come ama definirsi lui) simbolo del rifiuto al conformismo degli anni Novanta.

Abiti Marras

La sua carriera

Suo padre lavorava nel tessile, e lui inizia proprio modificando abiti di fornitori. Nel 1987 la prima linea di capi da lui ideata e nel 1996 la fondazione del brand a suo nome, inaugurato da una sfilata a Roma. Le linee si moltiplicheranno negli anni: oggi si parte da “Laboratorio”, più sperimentale, artigianale e a tiratura limitata, e si arriva a “M L’ISOLA MARRAS”, una seconda linea più vicina ai gusti (e ai portafogli) del grande pubblico. Dal 2003 al 2011 Antonio Marras è stato anche direttore creativo di Kenzo. Nonostante alcuni screzi con Arnault, lui e Kenzo Takada condividevano la voglia di andare controcorrente rispetto al sistema moda e di vestire le donne con ciò che piace loro e non ciò che viene imposto.

collage marras
A sx: linea “Laboratorio”, a dx: Linea “M L’ISOLA MARRAS” SS2018

Lo stile Marras

Il profondo legame con la sua regione, la Sardegna, trasuda da tutti i lavori di Marras (e dalla scelta di mantenere il suo atelier-casa ad Alghero, lontano dai riflettori della moda). I suoi abiti sono ricchi di dettagli e tecniche artigianali come bruciature e ricami, ma sempre con un occhio alla contemporaneità. Patchwork e sovrapposizioni di vari tessuti creano abiti borderline che sembrano ricchi ma anche poveri, dalla forte estetica ma funzionali. Anche i suoi conterranei a volte diventano protagonisti insieme agli abiti: celebre il suo servizio con pastori come modelli.

Inoltre Marras è un artista e amante dell’arte, e la sua filosofia è all’insegna del mix di fonti diverse. Musica, cinema, danza e teatro si uniscono in una performance-sfilata. Le artiste preferite dello stilista sono Carol Rama e Maria Lai. Della prima sono state riprodotte alcune tele su degli abiti; con la seconda condivide l’uso artistico del tessuto e una mostra-collaborazione realizzata a Matera nel 2019.

Marras Vogue
Vogue, 2006

Infine Marras è stato uno dei precursori negli anni 2000/2010 dell’tema del riciclo e del riuso. Argomento oggi importantissimo per i consumatori, è stato da sempre caratteristico dello stilista sardo per dare vita a nuove creazioni senza sprechi.

Antonio Marras oggi

Marras e la sua maison sono ancora attivi oggi. Ha di recente raccontato ad Art Tribune come lavora, anche durante la quarantena: «fare abiti per me vuol dire trasferire i propri codici, esprimere un’estetica personale, mostrarla, trasmetterla, un’estetica che può essere accolta, assorbita, abbracciata, un modo di comunicare con gli altri, di intercettare altri linguaggi […] La moda dà una lettura del mondo in cui viviamo, la sfilata riassume, condensa tutto quello che io amo».

Alle sue opere d’arte è stata dedicata una mostra alla Triennale di Milano, intitolata “Nulla dies sine Linea. Vita, diari e note di uomo irrequieto”, dal 22 ottobre 2016 al 21 gennaio 2017, compleanni di Marras e della moglie. Il titolo è una frase di Plinio riferita al pittore Apelle, che non passava mai un giorno senza dipingere almeno una linea. Proprio come un novello Apelle, Marras mette in moto la sua fantasia ogni giorno per creare abiti che raccontino di se’ e della realtà di oggi.Foto marras

Foto: Google.it

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