Breve storia del patchwork
Nato 5000 anni fa in Egitto e in Cina, il patchwork è una tecnica antichissima, impiegata per realizzare inizialmente coperte cucendo insieme quadrati di stoffa. Nelle colonie americane la realizzazione di queste trapunte era un atto quasi sacro, che legava fortemente le donne della comunità durante le assemblee e le feste. Proprio in questo momento iniziano a diffondersi altre forme, come triangoli cerchi etc. Ogni combinazione aveva un suo significato, e venivano realizzate coperte legate anche ad eventi della contemporaneità, come la Guerra di Secessione.
Le proposte delle case di moda
Sulle passerelle di Londra, Parigi e Milano per l’Autunno/Inverno 2020, il patchwork ha trovato una sua vitalità ed è stato declinato in modi diversi. Mentre Versace lo ha realizzato con il classico tessuto dei jeans, Ferragamo, Marni, Louis Vuitton e Tod’s hanno sfruttato la pelle, per capi raffinati e moderni. In particolare Marni ha giocato con varie texture a contrasto, soprattutto quella metallizzata. Anche brand emergenti come Giuseppe Buccinnà hanno proposto look grintosi con pantaloni patchwork in pelle. Missoni lo ha impiegato nella maglieria, da sempre cavallo di battaglia del brand, ma anche su una leggera camicia da uomo dall’appeal anni ’70. Decisamente più concettuali proposte come quella di Rick Owens, in cui gli inserti in pelle campeggiavano su cappotti di plastica trasparente.
Molto più di una scelta di stile
Impiegare oggi il motivo patchwork ha un significato ben preciso. Innanzitutto è un inno alla sostenibilità, in quanto con questa tecnica gli scampoli di tessuto possono essere facilmente riciclati (ed il web infatti è pieno di video di sarti amatoriali che danno nuova vita a capi vecchi tagliandoli e ri-assemblandoli). Il tema caldo della sostenibilità da anni scatena tantissime idee da parte delle case di moda, accusate di essere alcune delle aziende più inquinanti al mondo. Il patchwork è una soluzione che ci viene incontro dal passato ma che sembra perfetta per il futuro. Inoltre unire pezzi diversi e apparentemente incompatibili fra loro in un insieme armonico è un augurio per la società attuale e che verrà. Le diversità, che tanto fanno paura a volte, non fanno che rendere più ricca la nostra realtà.
Foto: BoF