Geometria di una Vionnet

 

Logo della maison Vionnet
Logo della maison

Madeleine Vionnet è una delle figure che ha plasmato la moda novecentesca, insieme a Coco Chanel e Paul Poiret. Dopo numerose esperienze come sarta premiére, aprì il suo primo atelier a Parigi nel 1912, insieme ad altre due donne. Il suo lavoro, infatti sarà sempre in funzione di esse e della loro libertà corporea.

Vionnet taglio in sbiecoFu una delle prime a rifiutare il busto, imponendosi sulla scena della moda con abiti dal taglio in sbieco, ovvero con la stoffa tagliata per obliquo rispetto al senso della tessitura. Gli abiti in sbieco non sono basati, come tutti gli abiti della cultura occidentale, sul tagliato/cucito, ma sul drappeggio. L’abito cadeva sul corpo e ne esaltava le forme, senza costringerlo, e si venivano a creare petali, increspature e volute innovativi. Corpo e materia tessile erano finalmente liberi di esprimersi al massimo del loro potenziale, senza forzature.

La chiave dei suoi modelli era la geometria, che garantiva proporzione, armonia e perfezione. I capi non imitavano le linee del corpo, ma lo usavano come impalcatura per sorreggere piani e solidi complessi. Fin dal primo dopoguerra creò vestiti rispettando canoni geometrici, sezione aurea, diagonali, figure come il triangolo o il quadrato, fino alla spirale logaritmica, usata per creare le sue iconiche rose. Il tutto in maniera velata, senza far trasparire in modo esplicito l’architettura geometrica.

La modella preferita di Vionnet

Le sue proposte furono accolte positivamente e gli anni ’20-’30 furono il culmine del suo successo. Per il popolo scosso dagli orrori della guerra, l’antichità classica rappresentava la purezza, la bellezza e l’affermazione della vita. Il modello dominante era quello di un fisico statuario, accarezzato da abiti bianchi, come una scultura greca o romana. Vionnet sfruttò il suo ormai consolidato drappeggio per ottenere abiti dai panneggi e dalle torsioni calcolate, che davano alla figura un sex appeal naturale e che a volte sembravano diventare un tutt’uno col corpo di chi li indossava. Verso gli anni ’30 introdusse la gonna ampia a vita alta, che dava spazio a sperimentazioni su ricami, tessuti e decorazioni. Gli effetti di contrasto venivano ottenuti accostando materiali diversi. Differenti tinture venivano utilizzate per colorare diverse parti di un abito. Vennero sfruttati tessuti nuovi, come il broccato aux tonneaux o il merletto.

Essendo stata lei stessa sarta, Vionnet fu anche molto attenta alle esigenze lavorative delle sue dipendenti. Fornì loro delle sedie per cucire, al posto dei soliti sgabelli, e concesse le ferie pagate per malattia e maternità. Inoltre nel 1921 lottò con caparbietà per imporre il copyright sui modelli, con lo scopo di combattere il dilagare delle imitazioni. In un numero di Vogue spiegò addirittura i segni distintivi di un suo originale (numero di produzione, firma, impronta digitale) e raccolse tutti i modelli prodotti negli Album di Copyright.

Vionnet rose
Rose create tramite spirale logaritmica

Negli anni ’40 la maison, scaduto il contratto, venne messa a liquidazione: tutto ciò che c’era nell’atelier è stato venduto o donato all’UFAC di Parigi. Madeleine Vionnet morì a novantanove anni nel 1975.

 

Photo credit: Google.it

2 Risposte a “Geometria di una Vionnet”

  1. Volevo dirti che sto conoscendo realtà forse conosciute agli addetti ma non a gente come me a cui piace la moda ma forse si ferma all’attualità più conosciuta.
    Grazie.

    1. E’ proprio questo l’obiettivo che mi sono posta con questo blog, e mi fa piacere che stia riuscendo! Grazie a te.

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