A spasso nel tempo: l’antica Roma

Quando racconto alle persone della mia passione per la moda e degli studi che sto facendo, spesso mi chiedono incuriosite: “Ma quindi come si vestivano nell’antica Roma o Egitto?“. I secoli in cui vissero queste popolazioni rientrano nell’ambito della Storia del Costume, in quanto la moda vera e propria non esisteva all’epoca. Essa nascerà solo più tardi, nel XVII-XVIII secolo, come ho già spiegato nel mio primo articolo. Per conoscere il loro modo di vestire non bisogna ragionare con gli schemi mentali di oggi, in quanto era frutto di una società completamente diversa. L’abito, più che espressione dello stile personale, serviva a denotare un preciso status sociale. I momenti più salienti del mondo romano sono i secoli della Repubblica e dell’Impero.

Toga antica RomaUOMINI

Nella Roma antica la toga era l’unico indumento indossato dal cittadino romano, per distinguerlo dagli schiavi e dagli stranieri. Era un tessuto di forma ellittica o rettangolare, senza cuciture e senza maniche, le quali verranno introdotte solo dopo il contatto con le mode orientali. Poteva essere drappeggiato e decorato in diversi modi. Rigorosamente di lana bianca, essa dava indizi su età, sesso e appartenenza sociale di chi la indossava grazie al metraggio, la qualità del tessuto e i dettagli.  Esistevano infatti vari tipi di toga. La candida, indossata dai candidati (da qui il nome) alle cariche pubbliche. La praetexta era indossata dai sacerdoti, dai cavalieri e dai senatori, ed era ornata da una o più fasce purpuree di vario spessore. La sordida o pulla, indossata in occasioni di lutto, di colore grigio. La picta, di maggior impatto visivo e valore, ricamata e indossata dai generali vittoriosi solo durante la sfilata e, nel periodo tardo, dall’imperatore. Il resto del popolo di sesso maschile indossava una tunica lunga fino ai polpacci, con una cintura in vita. Nell’intimità si usavano vesti più dimesse, come la tunica interior, e gli indumenta, ossia il nostro intimo. Per quanto riguarda le calzature, importanti durante l’Impero, venivano usati i calcei, riservati esclusivamente ai nobili. Bianchi o di morbida pelle nera, coprivano interamente il piede. Il popolo invece usufruiva di una semplice suola di cuoio allacciata alle caviglie.

DONNEScena di gineceo antica Roma

Le matrone romane portavano un capo simile alla toga maschile (che loro non furono mai autorizzate a indossare), ma di tessuto più leggero e colorato. Anch’esso era senza maniche e scendeva lungo fino alle caviglie. Sotto il seno mettevano il cingolum, una cintura, vietata alle donne in gravidanza per paura che danneggiasse il bambino, da cui deriva il termine “incinta”. Inoltre se sposate dovevano coprire le spalle e i fianchi con la palla, una lunga sciarpa drappeggiata. Equivalenti a reggiseno e slip erano lo strophium e la zona, che aiutavano anche a modellare il corpo a seconda della moda del periodo. Le calzature femminili erano molto ricercate, fatte di pelle naturale, spesso colorata, e con alte suole. Le ragazze e le donne romane pettinavano i capelli con trecce,  forcine e fermagli che spesso erano dei veri e propri pezzi di oreficeria. Il volume delle capigliature cambiò molto durante gli anni, e spesso le donne usavano parrucche o piccole impalcature per reggere acconciature sempre più alte. Potevano tingere i capelli e durante l’Impero iniziarono a truccarsi e usare creme e unguenti per migliorare la pelle.

EVOLUZIONE DELLA TOGA

Con il tempo la toga verrà abbandonata in favore di indumenti più pratici di provenienza straniera, come il pallio greco, o il sagum, mantello di origine gallica. Addirittura nel III-IV sec. d.C. verranno emessi editti per imporre prima ai cittadini nel Foro e poi ai senatori di indossarla, pena multe e sanzioni. La tradizione repubblicana, travolta dalle nuove mode, non reggeva più, e l’uso di indossare la toga doveva essere imposto dalla legge. Infatti durante il tardo Impero incominciavano a farsi sentire le influenze delle lussuose province orientali. Venivano importati tessuti più preziosi, come il lino e la seta. Gli uomini portavano i capelli curati, eleganti calzoni leggeri e palli drappeggiati. Le donne esibivano molti gioielli preziosi, portavano vesti sontuose e avvolte sensualmente attorno al corpo. Tutto esprimeva una vita ricca e appagata, e saranno i cristiani a spazzar via questa tendenza in favore di abiti e costumi più sobri e modesti, penalizzanti per le donne.

I COLORI

I romani non fecero largo uso dei colori, se non in epoca tarda, sempre attraverso la cultura ellenistica. Amavano il bianco, il nero e le loro sfumature, ognuna con un nome diverso. Ad esempio, albus è il bianco opaco, candidus era quello brillante e puro. Il colore più prezioso e apprezzato dai nobili era la porpora, costosissimo e raro colore estratto da un mollusco oggi estinto. Gli uomini si limitavano ai colori neutri: beige, nero, marrone, bianco. Invece le donne potevano usare anche colori più sgargianti, come il giallo, l’azzurro, il vola e il verde.Acconciatura di matrona antica Roma

Photo credit: Google.it

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