La doppia G da sogno

Bamboo Bag Gucci
Bamboo Bag

Gucci Autunno Inverno 1995-96
Autunno/Inverno 1995-96

Guccio Gucci, fondatore dell’omonima maison italiana, iniziò il suo percorso come maître all’Hotel Savoy a Londra. Lì osservò lo stile dei londinesi dell’alta borghesia e acquisì uno spiccato gusto per lo stile. Tornato a Firenze, la sua città natale, aprì un piccolo negozio di pelletteria e oggetti per l’equitazione, sport preferito dai benestanti. Presto si specializzò anche in accessori e scarpe, decorati con i motivi più emblematici dello sport: i morsetti (che compaiono tutt’oggi sui mocassini), e le bande verdi e rosse utilizzate nei sottopancia delle selle. Fece il boom negli anni Quaranta la prima it-bag firmata Gucci. Era chiamata “Bamboo bag” per via dei suoi manici. Con la morte di Guccio, i figli presero il controllo dell’azienda, che cominciò a espandersi in Europa e in America. Il logo di Gucci come lo conosciamo oggi, con l’iconica doppia G, fu ideato da uno dei figli, Aldo, negli anni Sessanta.

Dagli anni Novanta l’azienda subì una grave crisi. Per risollevare le sorti, fu nominato come direttore creativo Tom Ford. Egli recuperò dagli archivi i simboli heritage dell’azienda. Puntando sull’abbigliamento, nella collezione Autunno/Inverno 1995-96 propose una rivisitazione degli anni Settanta. La collezione era composta di molti colori iridescenti, abiti unisex e velluto. Gli uomini indossavano pantaloni a vita bassa, completi aderenti e mocassini col classico morsetto; le donne pantaloni scampanati, camicie aperte fino in vita, giacche dalle spalle strette e scarpe colorate dal tacco alto. Venne riproposta la Bamboo bag insieme a cinte con il monogram della casa stampato in diverse varianti. Tutti i tratti tipici della casa fiorentina venivano riesumati in una collezione che emanava lusso, bellezza ed edonismo. Il successo fu travolgente, e fece capire a tutti l’importanza del direttore artistico nella resurrezione e guida di una maison.

Alessandro Michele, attuale direttore creativo Gucci
Alessandro Michele

Ford abbandona il suo posto nel 2003 per aprire una propria linea personale, tutt’oggi esistente. Gli seguiranno la Facchinetti, la Giannini e infine, nel 2014, Alessandro Michele. Egli già si occupava delle borse e degli accessori del marchio, e fin dal suo debutto ha dato un segnale di rivoluzione. Ha infatti portato in passerella per la sua prima collezione Menswear abiti dal gusto retrò e dallo stile androgino, molto diverso da quello proposto da Gucci fino a quel momento. «Devo lavorare con il passato perché la storia del brand è molto antica», ha detto, «ma non voglio essere prigioniero del marchio, voglio respirare. Cerco di mettere quest’aria nel brand, perché quando vedi qualcosa di bello rimani senza fiato». Il suo stile infatti attinge dal passato, utilizzando ad esempio i colori-simbolo rosso e verde, ma guardando molto ai gusti del presente e dei giovani. Gli abiti di Michele possono essere quasi tutti indossati indistintamente da uomini e donne. La bellezza e il potere delle nuove generazioni sono i suoi principi guida. Vincendo il British Fashion Award, Michele ha suggellato la sua reinvenzione di Gucci, all’insegna della moda che vende e che fa ancora emozionare.

Gucci Primavera/Estate 2016
Primavera/Estate 2016

Photo Credit: Google.it; i-D Vice

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