La nascita del mito Vogue

Vogue logoVogue è il giornale di moda più famoso e illustre, quello che tutti, sia appassionati che non, riconoscono dal nome. Vanta una storia di più di 100 anni ed è stato sempre al centro della vita modaiola mondiale. Questa rivista ha conosciuto la penna di giornalisti e direttori straordinari e ad oggi stampa edizioni nazionali in ben 18 Paesi.

Vogue copertine
Alcune copertine illustrate (quella a sx non ha ancora il logo di Lieberman)

GLI INIZI E CONDÈ NAST

Vogue nasce per la prima volta a New York, nel dicembre 1892, da un’idea di Arthur Baldwin Turnure. Inizialmente era una gazzetta mondana settimanale, in cui dovevano rispecchiarsi gli appartenenti all’alta società newyorkese (e chi aspirava ad entrarvi). Era indirizzata ad un pubblico sia maschile che femminile, ed era dotato di numerose rubriche, come Uno sguardo alle vetrine o La moda elegante a buon prezzo. Nel giugno 1909 la rivista fu comprata da Condé Nast, magnate americano. Egli apportò numerose modifiche: la rese bisettimanale, aumentò le pagine da 30 a 100, affidò le illustrazioni in copertina ad artisti professionisti come Dalì o emergenti dalla scuola di Belle Arti di Parigi. Solo negli anni ’30 iniziarono a comparire le fotografie. Dopodiché Nast tentò di esportare Vogue anche in altri Paesi. A Londra la sede di Vogue UK nacque nel 1916, a Parigi nel 1920, in Italia nel 1961. L’ideatore del logo, ancora immutato, è stato Alexander Lieberman nel 1947. 

Vogue anna wintour
Anna Wintour

LE GRANDI DIRETTRICI

Gli anni fra il 1973 e il 1979 furono i più fiorenti della storia di Vogue, che passò da una tiratura di 400.000 copie ad una di un milione. Dal 1972 inoltre divenne a cadenza mensile. Una delle grandi direttrici del periodo fu Diana Vreeland (dal 1962 al 1970) che diede un forte impulso al giornale con fotografie sensuali e artistiche. Inoltre fu grazie a lei che la figura del direttore di moda divenne preminente nella gerarchia della rivista. Ancor più in primo piano Anna Wintour, in servizio ancora oggi, dal 1988. La Wintour diede un taglio moderno ai servizi e li rese meno elitari.Tutte le donne dovevano rispecchiarsi in Vogue e condividerne lo spirito. Pare che sia stata lei l’ispirazione per il personaggio di Miranda Priestly ne Il Diavolo veste Prada.

Vogue Sozzani
Franca Sozzani

VOGUE ITALIA

Inaugurato tardi rispetto alle altre sedi europee, prende questo nome nel 1966 grazie a Franco Rubartelli. Sarà fin da subito il trampolino di lancio per modelle dal fisico esile, asciutto e austero: Elsa Martinelli, Marina Schiano, Isa Stoppi. Il periodo più florido inizia nel 1988, sotto la direzione di Franca Sozzani, morta lo scorso anno. Grazie a lei nascono due format editoriali: Le Doppie Pagine di Anna Piaggi e lo Scrapbook di Lele Acquarone. Le prime sono rubriche cult che ancora oggi dettano regole in fatto di glamour. Un mix di gossip e grafica è alla base di collage in cui l’autrice esprime tutto il suo stile e il suo carattere. Lo Scrabook invece mette a fuoco un particolare brand o sfilata tramite miscugli onirici di schizzi, fotografie e pagine di giornale. Inoltre la Sozzani scoprirà grandi fotografi, divenuti grazie a lei figure di spicco. Ellen von Unwerth immortala per prima Kate Moss non solo sorridente, ma anche mentre ride (posa “taboo” ancora oggi in molti ambienti); Peter Lindbergh, uno dei primi a captare il potenziale di Linda Evangelista, le suggerirà l’iconico taglio alla garçonne.Vogue copertina

Questo straordinario mix di talento, ottima direzione e capacità di mandare reporter e giornalisti da un capo all’altro del mondo in cerca dell’esclusiva hanno fatto sì che ancora oggi tantissime donne, giovani e non, aspettino ogni mese la loro copia di Vogue in abbonamento per aggiornarsi sulle ultime tendenze.

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