Irene Brin: giornalista di moda dall’Italia all’America

Foto Irene Brin
Foto: Google

Nata a Roma nel 1911 con il nome di Maria Vittoria Rossi, Irene Brin è stata una delle voci del giornalismo di moda italiano e americano più influenti del secolo scorso. Oltre ad essere traduttrice e appassionata gallerista di arte moderna, ha scritto per Omnibus, La Settimana Incom, Bellezza, LIDEL e altre importanti testate. Si firmava con innumerevoli pseudonimi, tra cui appunto Irene Brin, forgiato per lei da Leo Longanesi, per dare una immagine di se’ colta, ironica ed elegante. Gli articoli di costume da lei firmati non si limitavano a discussioni mondane, ma illustravano il panorama di un’Italia uscita dal secondo conflitto mondiale distrutta ma con la voglia di ritornare alla normalità e di affacciarsi al futuro.

La collaborazione più importante è stata quella con Harper’s Bazaar America, iniziata nel 1952 su invito specifico di Diana Vreeland, fashion director della testata. Irene Brin si è resa portavoce della nascente moda italiana nel panorama internazionale, sostenendo e incentivando i talentuosi sarti italiani presso i ricchi buyers americani. Attraverso una stretta collaborazione con i fotografi, come Karen Radkai e Pasquale de Antonis, è riuscita a immortalare sulle pagine della rivista l’immagine dell’Italia che per la prima volta si affrancava dalla moda francese, dominante in quel periodo, ed iniziava a proporre le sue creazioni. Come prima “Rome Editor” della storia (seguita poi da altre, come Consuelo Crespi) ha mediato le mode tra i due continenti. Da un lato ha esaltato la moda italiana, che pur essendo a buon mercato presentava una qualità eccellente nei tessuti e nelle decorazioni, dall’altro ha unito questo savoir-faire quasi artigianale all’idea di confort americano. Una moda pratica, adatta allo stile di vita lavorativo e attivo delle donne statunitensi.

Irene Brin vestiti
Foto: LF Magazine

«Irene Brin ha rappresentato per vent’anni quel mondo aristocratico della nuova moda che fiorì dopo il confuso e tragico dopoguerra ad opera di pochi coraggiosi che si improvvisarono sarti o mercanti. Della nuova Moda Italiana ella fu all’estero la prima gentile ambasciatrice.» Così la descrive Rosana Pistolese, dell’Accademia Moda e Costume di Roma, che non a caso ha istituito dal 1969, anno della sua morte, il Premio Irene Brin. La sua attività di pioniera continua così anche dopo la sua scomparsa, premiando i nuovi talenti emergenti nel campo della moda.

Si ringrazia la professoressa Grazia d’Annunzio per la realizzazione di questo articolo

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