Gli anni Sessanta crearono le condizioni per una svolta totale nel modo della moda. Si affacciarono dei nuovi acquirenti, i giovani, verso i quali le case di moda non si erano mai rivolte. Sarà proprio la gioventù, in questo periodo, a creare stili di vita come quello hippy e a lanciare tendenze come l’uso dei blue jeans e delle t-shirt nella vita di tutti i giorni. I principali brand quindi tentarono di adeguare le loro proposte a questa nuova clientela. Mary Quant inventò un capo giovane e ribelle, la minigonna, e cercò qualcuno che potesse indossarla senza sembrare volgare. Fu in questa occasione che si impose una delle prime icone della moda del secolo scorso: Twiggy.
Il suo vero nome era Lesley Homby, ed era nata a Londra. Non rispettava i canoni di bellezza di quel periodo: era infatti troppo bassa ed esile, in un’epoca in cui era il fisico formoso di Marylin Monroe a dettare legge. Tuttavia colpì l’attenzione di un giornalista, Deirdre McSharry, per il suo taglio di capelli corto a cinque punte. Venne soprannominata Twiggy, da twig (nomignolo che significava “ramoscello”, proprio in riferimento al suo fisico) e, grazie alla stampa, divenne il volto del 1966 a soli sedici anni. Fisico adolescenziale quasi androgino, occhi grandi e azzurri incorniciati da ciglia lunghissime sia vere che disegnate, espressione innocente ed eleganza nel portamento la resero da subito una modella di eccezionale fama e simbolo della Swinging London. Veniva immortalata in mini abiti della Quant dai modelli infantili ispirati alle divise scolastiche e abbinati a collant colorati e scarpette. Ugualmente famosi erano anche i suoi look più mascolini, indossati in scioltezza.
Durante la sua carriera nel mondo della moda fece svariati servizi fotografici, creò una sua linea personale di abiti e fu giudice di America’s Next Top Model. Twiggy era anche un’agguerrita animalista contro l’uso delle pellicce, ed era avversa agli interventi chirurgici in favore di una bellezza naturale. Molte polemiche sono state sollevate sul suo fisico, che si diceva fosse troppo magro e che si sostiene abbia anticipato la tendenza odierna delle modelle filiformi. Lei replicò sempre di essere magra di costituzione, che mangiava di gusto e che anzi, disapprovava assolutamente le taglie zero imposte come canone.
Anche a causa di tali critiche, si ritirò nel 1970 per tuffarsi nel mondo dello spettacolo. Recitò in The Boy Friend di Russell e si diede al canto, pubblicando vari album e vincendo due dischi d’argento. In un mondo senza social network e in cui le top model degli anni ’90 erano ancora un sogno lontano, Twiggy è riuscita a imporsi nel panorama della moda del tempo grazie alla sua bellezza non convenzionale. La sua esile figura divenne emblema del nuovo stile che stava rivoluzionando Europa ed America. Anche il suo carattere trasudava leggerezza, tant’è che in risposta a un giornalista che sosteneva che lei guadagnasse più del Primo Ministro inglese ridacchiò dicendo: “Davvero?”.
