Le luci di Milano

Fendi Milano ss 18
Fendi

La Fashion Week italiana di Milano si è conclusa oggi e tanti brand importati hanno sfilato. Ci sono state ombre, ma soprattutto molte luci durante questa settimana: alcuni show sono stati davvero degni di nota, e rimarranno impressi nelle menti e nelle pagine di giornale di tutti i fashion-addicted. Rivediamone alcuni!

 

I dettagli contano!

Fendi Milano ss 18
Fendi Runaway tote

Fendi ha incantato con una collezione ispirata a una vacanza tropicale, messa a fuoco dal punto di vista del futurismo di Giacomo Balla. I colori degli abiti erano quelli di un esotico tramonto (blu e verde marini, arancioni caldi, rosa corallo), mescolati in pattern a strisce simmetriche, quadri e fiori, talvolta trasparenti e/o abbelliti da paillettes lucide e balze a forma di foglia di felce. In realtà hanno rubato il cuore a tutti i dettagli che incorniciano l’abito, a dispetto di chi crede che le sfilate ruotino esclusivamente intorno al vestito. Per quanto riguarda le borse, compare per la prima volta la Mon Trésor bag, una borsetta a secchiello decorata con perle metalliche.

Fendi Milano ss 18
Fendi

E ancora, borse con frange di rafia simile a quella delle capanne di paglia dei villaggi di mare, o la Runaway tote con i manici di vimini. Charms a forma di scimmie e banane davano il tocco finale tropicale. D’impatto erano anche trucco e parrucco, curati da Sam McKnight, con eye-liner grafico e ciuffo blu, simulato con una coda bassa alla faux garçonne.

Eterno nella memoria

Versace Milano ss 18
Versace

La collezione di Versace è stata un tributo a colui il quale ha innalzato la maison alle stelle, Gianni Versace, assassinato vent’anni fa. Per questa collezione Donatella (sua sorella) ha ripreso dagli archivi storici tutti i suoi look più audaci per la prima volta dopo la sua scomparsa. Oggi quegli abiti hanno perso la carica eversiva che avevano qualche decennio fa, quando Gianni portò nel mondo della moda sensualità e arroganza per la prima volta: elementi di streetwear dal gusto rock ‘n roll (giacche da motociclista, leggins) si fondevano con elementi glamour di lusso. Centrali nella collezione sono state le stampe iconiche della casa, tra cui Baroque, Vogue e Warhol, indossate dalla testa ai piedi. Ovviamente Donatella non si è limitata a copiare, ma ha ammorbidito le linee rendendole più moderne. Il finale è stato degno di un revival del genere: le cinque modelle iconiche degli anni ’90 (Naomi Campbell, Cindy Crawford, Carla Bruni, Helena Christensen e Claudia Schiffer) vestite di lamé dorato, il tessuto innovativo che lanciò Gianni, in posa come delle dee su un piedistallo.

Entra in scena Donatella, le cinque modelle scendono a raggiungerla, e insieme calcano ancora una volta la passerella, cantando in playback Freedom di George Michael, e guadagnandosi la standing ovation del pubblico, pochi intimi. Che sia questo il canto del cigno della sorella Versace? Questo non lo sappiamo, ma per ora rimangono le forti emozioni che tutti, soprattutto i meno giovani, hanno provato di fronte a tale spettacolo.

Versace Milano ss 18
Versace

“Floreale per la primavera? Avanguardia pura!”

Moschino Milano ss 18
Moschino

Dice così, ironicamente, nel backstage Jeremy Scott riguardo alla sua collezione per Moschino, citando la mitica Miranda Priestly de Il diavolo veste Prada. Effettivamente il finale della sua sfiata, quello che in genere mostra le sue invenzioni più eversive, presentava il tema meno innovativo possibile: i fiori. Eppure Scott è riuscito a far parlare chiunque dei suoi capi, anche se non solo positivamente. Anna Cleveland lanciava petali di seta dal suo vestito; una gonna era fatta di rose sottosopra; delle modelle erano inghiottite dalla flora e avevano borse a forma di deodoranti per l’ambiente, tipici dello stile giocoso di Moschino; Vanessa Moody era avvolta in una nuvola di piume viola attorno a uno sciame di farfalle; Kaia Gerber (vera novità di questo Fashion Month) e Gigi Hadid chiudono lo show vestite da bouquet. Se sia avanguardia pura non si sa, ma comunque ha lasciato tutti a bocca aperta.

Moschino ss 18 Milano
Moschino

Il resto della sfilata era un teatrale susseguirsi di (a mio parere) cliché sulla danza: l’invito stesso allo show era una piccola scarpetta da ballo. Inizialmente infatti le modelle hanno sfilato con chiodi di pelle abbinati a magliette di My Little Pony (parte di una capsule collection in collaborazione con il brand di giocattoli), tutù di tulle, calze a rete e stivali pesanti, proposti in diverse varianti e colori.

Moschino ss 18 Milano
Moschino

Una ballerina punk insomma. Il messaggio che vuole arrivare al pubblico tuttavia è molto incoraggiante e potente: “Sii chi vuoi!”. Questa è stata una collezione, dichiara ancora Scott, «su quanto lontano si possa andare e quanto in alto si possa saltare». In questo caso è andato lontano o la sua parabola è in realtà discendente? Staremo a vedere, intanto qualcuno di noi tiene ancora fra le mani quei petali di un abito di seta a forma di fiore.

Photo&Video Credit: IMAXTREE; Vogue UK; Elle; Nick DeLieto; BoF; @moschino Instagram account; Antonio Giacometti

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