Alla scoperta degli artigiani Hérmes

hermes mostra locandinaFin dall’anno della sua fondazione, la maison Hermés crea artigianalmente capolavori unici e di classe. Non stupisce quindi che la casa di moda abbia deciso di inaugurare a Roma un’esposizione per mostrare al pubblico il savoir-faire francese. Aperta dallo scorso 8 marzo fino al 16 al Museo dell’Ara Pacis, “Hermés dietro le quinte” fa vedere al pubblico come una produzione a dimensione umana (si contano circa 3200 artigiani in Francia) e non industriale riesca a creare prodotti di qualità e bellezza assolute.

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Roulottage di un carré

La mostra si snoda fra vari stand, dove degli artigiani francesi mostrano il loro lavoro e spiegano i procedimenti del mestiere, aiutati da interpreti. Tra orologi, pittura su ceramica e la creazione di una Kelly sotto i nostri occhi, la parte più spettacolare è ovviamente la dimostrazione di stampa su un carré in seta. Hermés ne cura la produzione fin dal principio. A Lione infatti ci sono i laboratori per fabbricare e tessere la seta, creare i disegni, realizzare i colori, stampare con tecnica serigrafica e fare l’orlo, il cosiddetto roulottage. Vi è quindi un controllo di qualità dal filo al carré finito.

La produzione di un carré dura circa 24 mesi. Per i disegni, ci si rivolge a persone specializzate in alcuni temi, ma anche artisti autonomi possono proporre un loro motivo. L’importante è che il carré racconti una storia. La stampa su seta in diretta è quasi uno show. Dalle mani di un abile artigiano (che necessita una formazione di almeno 3 anni) prende vita il foulard di seta. Ogni pezzo è proposto in centinaia di varianti di colore (10 a disegno, per la precisione). In media un carré ha 25-30 colori e circa sei formati diversi. Si può ben intendere dunque l’ampiezza di questa produzione.

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La progressione della stampa di un carré

Chi sperava di riceverne uno in regalo alla fine è stato deluso. I carré non sono stati creati in un laboratorio ad hoc e dunque non rispettano i parametri di qualità della maison. Tuttavia non bisogna preoccuparsi: la seta utilizzata alla mostra, e in generale tutti i materiali scartati durante il processo produttivo, vengono riciclati. Non ci sono sprechi neanche a livello di retailing: i rappresentanti di ogni negozio in ciascuna nazione scelgono quanti pezzi ordinare e in quali varianti, di modo che non vi siano eccessi di produzione. Segue che ogni capo è unico e che in tutto il mondo ogni negozio Hermés avrà un’offerta differente in base alla clientela.

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Cucitura del manico di una Kelly

«Scoprirete come la materia si trasforma, osserverete come l’oggetto prende forma». Queste sono le parole del volantino della mostra, le promesse a ciascun ospite. Effettivamente l’incontro con gli artigiani Hermés mette sotto gli occhi del visitatore la cura e la minuzia che si celano dietro ogni procedimento.

 

 

 

 

 

 

 

 

Photo credit: Google.it (per la locandina); le altre foto sono state scattate da me alla mostra.

 

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